Torre Orientale e Parco dell’Arte

Spilimbergo come Città d’Arte recupererà presto un pezzo importante del proprio patrimonio storico. Con l’approvazione di un progetto da 300.000€ la Giunta potrà affidare i lavori di restauro della Torre Orientale e del muro lungo via Cavedalis. Verrà inoltre valorizzata l’area verde compresa tra la stessa via e Corte Broili, creando uno spazio potenzialmente utile anche per spettacoli all’aperto.

Il restauro della parte storica

disegno su gentile concessione di Francesco Bisaro

La Torre Orientale appartiene alla prima cinta muraria (XIII secolo) e fu costruita tra il 1304 e il 1320. Originariamente priva di copertura e dotata di doppio ponte levatoio, era il principale ingresso in città dalla pianura. Con la successiva espansione della città, l’edificio perse questo ruolo e subì successive modificazioni, come la copertura del terzo piano e la rimozione del ponte levatoio. Solo nel 1812 verrà inserito l’orologio.

La Torre verrà pulita e messa al riparo dalla negativa presenza dei piccioni, sarà oggetto di rifacimento fedele della copertura e restauro conservativo, con particolare attenzione al recupero di elementi di valore storico e artistico sugli intonaci. Sarà migliorata la possibilità di accedere agli spazi interni in prospettiva di eventi programmati e rimesso in funzione l’orologio.

Il muro di via Cavedalis, evidentemente coevo della Torre, è quanto rimane della prima cinta muraria che racchiudeva il Borgo Vecchio; buona parte di essa è verosimilmente inglobata negli edifici che affacciano sulla stessa via.

Questo manufatto verrà restaurato e consolidato, rimuovendo alcuni tamponamenti più recenti che lo renderanno così maggiormente permeabile ai movimenti di persone tra il nucleo storico e il centro cittadino.

il Parco dell’Arte

Nella zona verde oltre il muro e fino all’attuale complesso di Corte Broili scorreva anticamente una roggia, a testimonianza della quale resta oggi un avvallamento già teatro di suggestive scene della Rievocazione storica. Con un intervento volutamente contemporaneo nella scelta dei materiali, verranno inseriti in questa zona dei manufatti fruibili per piccoli eventi all’aperto, in funzione di palco ma anche di superamento delle barriere architettoniche costituite dai dislivelli presenti.

il Parco dell’Arte nella simulazione del progettista, arch. Vittorio Pierini

In una seconda fase, coordinata da un’idonea direzione artistica, potrà nascere il Parco dell’Arte; si intende coinvolgere artisti locali e non solo nell’ornare il luogo con proprie opere d’arte, valorizzate da un opportuno impianto di illuminazione.

Un progetto che nel suo complesso non si ferma al semplice – eppur importante – restauro e recupero immobiliare, ma pone già le basi per una valorizzazione turistica e culturale di questo suggestivo angolo di Spilimbergo

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